Il Bambino Interiore

L'Io e il Sé

Il Bambino Interiore
Nella vita di tutti i giorni siamo abituati ad esprimerci con frasi di questo tipo: "Io sono timido" (possiamo sostituire timido con qualsiasi altro aggettivo). Dicendo "Io sono" ci esprimiamo come se fossimo una cosa sola. Ma è davvero così? Possiamo dire di essere una cosa sola? In realtà non proprio! La psiche è infatti formata da diverse strutture autonome ed in relazione tra loro. Ognuna di queste strutture è un "Io" differente mentre la totalità della nostra psiche forma il "Sé". Prendendo spunto dall'esempio precedente sarebbe quindi più corretto dire: "Una parte di me è timida".

Ogni "Io" presente all'interno della nostra psiche è autonomo e ha specifiche caratteristiche (qualità e limiti). In base agli stimoli interni (ad esempio i pensieri che facciamo) ed esterni (ad esempio un interlocutore che dialoga con noi) un "Io" può prendere il sopravvento sugli altri ed il nostro comportamento rispecchierà le caratteristiche dell'Io momentaneamente dominante. Quasi sempre ciò avviene senza che ce ne rendiamo conto poiché non siamo abituati ad osservarci e ad ascoltarci attentamente.

Ogni "Io" ha una sua storia, una sua visione, una sua forza ed una sua volontà. I diversi "Io" sono in continua relazione tra loro e spesso anche in contrasto poiché portatori di bisogni contrapposti (ad esempio piacere e dovere, sicurezza e libertà). La qualità della relazione esistente tra i diversi "Io" determina il "clima" all'interno della nostra psiche. Se la qualità è buona ci sentiremo in equilibrio, in armonia e in salute. Diversamente ci sentiremo in conflitto, affaticati e sofferenti.

Possiamo quindi paragonare la nostra psiche ad una famiglia convivente: ogni famigliare ha idee e volontà proprie che spesso sono in contrasto con quelle degli altri famigliari. Se la relazione tra i famigliari è buona i contrasti vengono mediati e superati. Se invece la relazione non è buona (ad esempio perché basata su logiche di potere) i contrasti si trasformano in conflitti ed il clima famigliare diventa infuocato.

Io Bambino - Il Bambino Interiore

Il bambino interiore
Secondo l'Analisi Transazionale, una teoria psicologica ideata da Eric Berne intorno agli anni '50, la psiche di ogni individuo è formata dall'Io Bambino, dall'Io Genitore e dall'Io Adulto. L'Io Bambino, chiamato anche Bambino Interiore, è sempre presente in noi a qualsiasi età e rappresenta la nostra natura originaria: vitale, spontanea, curiosa, creativa, emotiva e fiduciosa ma anche bisognosa, capricciosa, distruttiva, sensibile, fragile e indifesa.

Indipendentemente dalla nostra età anagrafica siamo sempre in tempo per riconoscere la presenza viva del nostro Bambino Interiore e per prenderci cura di lui e delle sue ferite emotive. Riconoscere i bisogni insoddisfatti del nostro bambino interiore e le sue carenze affettive, ad esempio, ci permette di capire quali sono le nostre fragilità e quale strada è necessaria per la nostra crescita personale verso una maggiore autonomia, indipendenza, realizzazione.

Imparare a prendersi cura del proprio Bambino Interiore significa in pratica migliorare la relazione tra il Genitore Interiore ed il Bambino Interiore grazie alla mediazione dell'Adulto Interiore (Reparenting). Non è possibile aiutare il Bambino Interiore senza coinvolgere anche Genitore e Adulto. Se dentro di noi esiste un Bambino Interiore che ha bisogno di crescere perché manifesta un atteggiamento infantile e dannoso, esiste anche un Genitore Interiore che ha altrettanto bisogno di crescere nelle sue capacità genitoriali per amarlo e supportarlo maggiormente.

In sintesi quando viviamo delle difficoltà interiori non è mai responsabilità di un solo "Io" (ad esempio del Bambino o del Genitore) ma è sempre un problema di relazione tra "Io" diversi.

L'importanza delle Relazioni

Relazione con il Bambino Interiore

Se nella nostra infanzia abbiamo vissuto relazioni disfunzionali con i nostri genitori e con le principali figure di riferimento, anche i diversi "Io" all'interno della nostra psiche vivono relazioni disfunzionali tra loro poiché ciò che viviamo all'esterno (relazioni interpersonali) lo replichiamo all'interno (relazioni intrapsichiche) e viceversa.

Possiamo quindi sintetizzare che ogni sofferenza interiore deriva da un problema relazionale intrapsichico.

Carl Rogers fu un famoso psicologo e ricercatore statunitense del secolo scorso, inventore del Counseling e della terapia centrata sulla persona, nonché uno dei maggiori esponenti della psicologia umanistica. Durante la sua attività lavorativa notò che i suoi pazienti riuscivano ad uscire dalla propria condizione di sofferenza dopo che aveva instaurato con loro una buona relazione terapeutica basata sull'accoglienza non giudicante, sull'ascolto attivo ed empatico, sul confronto non direttivo. Ciò lo aiutò a comprendere che un terapeuta può essere anche molto preparato ma se non è in grado di instaurare una buona relazione col paziente non riesce ad aiutarlo. Da ciò concluse che la relazione è sia causa che rimedio ad ogni sofferenza umana. E questo è vero sia per le relazioni interpersonali che per le relazioni intrapsichiche.

L'aspetto Cognitivo e l'aspetto Sensoriale

Counseling Online Italia

Di fronte alle nostre difficoltà interiori siamo spesso portati per cultura a cercare delle spiegazioni, delle motivazioni, delle cause. Usiamo razionalità e logica per riflettere, interpretare, dedurre. Facciamo un lavoro cognitivo che utilizza in maniera preponderante l'emisfero cerebrale sinistro. Per esperienza personale il lavoro cognitivo non è quasi mai sufficiente a produrre quei cambiamenti profondi e duraturi nel tempo di cui abbiamo bisogno per superare le nostre difficoltà. Ci affidiamo alla nostra forza di volontà, al nostro impegno, alla nostra determinazione, ma dopo un po' di tempo tutto torna come prima.

Per ottenere cambiamenti profondi e duraturi nel tempo è necessario svolgere in aggiunta al lavoro cognitivo anche un lavoro sensoriale sul corpo e sulle emozioni adoperando anche l'emisfero cerebrale destro. Se ci limitiamo a riflettere sulle nostre difficoltà tralasciando l'aspetto emotivo non otterremo nulla di ciò che speriamo. È per questo motivo che anche dopo aver letto diversi articoli di psicologia che ci spiegano le cause e ci propongono le soluzioni le nostre difficoltà non si risolvono comunque. Il cambiamento profondo passa sempre attraverso un'esperienza viva e coinvolgente, non attraverso dei ragionamenti.

Ed è ciò che avviene durante le consulenze online, quando aiuto le persone ad incontrare il loro Bambino Interiore. Si tratta di un'esperienza viva fatta di immagini, emozioni e sensazioni reali, che viene inizialmente sollecitata dal mio intervento ma che, nel proseguo del percorso, diventa a tutti gli effetti un'abilità che il soggetto acquisisce e che esercita autonomamente. Il lavoro sul Bambino Interiore può essere paragonato ad una forma di meditazione, di immaginazione attiva, che va oltre la nostra razionalità.

Il Genitore Ideale

Crescita Personale Online
Tutti nasciamo figli. Tutti siamo chiamati a diventare genitori anche se non necessariamente genitori biologici. Si tratta piuttosto di un percorso di crescita personale che ci aiuti a passare dalla condizione di figli alla condizione di genitori di noi stessi.

Il Bambino Interiore, se non è adeguatamente aiutato e supportato dal Genitore Interiore, cerca di curare le proprie ferite emotive proiettando i propri bisogni all'esterno, su figure che possano fungere da Genitore Ideale (spesso tentando di sostituire il genitore reale che è stato percepito come manchevole). Può essere un partner, un parente, un amico, un figlio o anche una guida spirituale, un'ideale, una fede. Il Bambino Interiore si illude di poter trovare in queste figure quel genitore ideale che si prenda cura di lui proprio come lui si aspetta. Senza rendercene conto affibbiamo al genitore ideale un ruolo che non gli compete e rimaniamo delusi ogni volta che non soddisfa le nostre aspettative. La relazione diventa così complicata, poi disfunzionale, infine tossica.

Diventare adulti non significa assolutamente soffocare o ignorare i bisogni e le fragilità del nostro Bambino Interiore. Significa piuttosto diventarne consapevoli e sviluppare le proprie capacità genitoriali per prenderci cura in prima persona del nostro Bambino Interiore, assumendocene la piena responsabilità ed evitando di delegare questo ruolo ad altri.

Da Figlio a Genitore di me stesso

"Da Figlio a Genitore di me stesso" è il titolo del percorso online di crescita personale che ti propongo per imparare a prenderti cura del tuo Bambino Interiore sviluppando le abilità del tuo Genitore Interiore.

Il percorso, che è stato oggetto della mia tesi di Counseling, prevede alcune tappe:

  • Riconoscere la presenza viva del bambino interiore;
  • Riconoscere le principali ferite del bambino interiore;
  • Riconoscere le conseguenze positive e negative delle proprie ferite e del proprio copione di vita;
  • Riconoscere le pretese e le idealizzazioni che ci impediscono di evolvere;
  • Addestrare il genitore interiore a relazionarsi correttamente con il bambino ferito e a prendersi cura di lui;
  • Passare dall'idealizzazione infantile all’accettazione del limite umano, al perdono, alla fiducia, alla responsabilità dell'adulto, all’autonomia, all’azione consapevole.

Prima Consulenza Gratuita

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